Il Glossario dei Termini è uno strumento rivolto agli utenti del Servizio Idrico Integrato che intende rendere maggiormente comprensibili i termini utilizzati (anche in bolletta), fornendo per ogni voce una semplice spiegazione.

CONCENTRAZIONE DEGLI IONI IDROGENO (PH)
E’ la misura della quantità di ioni idrogeno presenti nell’acqua, e ne fornisce di conseguenza l’indicazione sull’acidità o la basicità.
Poiché i processi naturali in soluzione si svolgono generalmente a valori di pH compresi tra 6 e 9, il parametro evidenzia un eventuale stato di alterazione dell’acqua esaminata.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore compreso tra 6,5 e 9,5.

CONDUCIBILITA’ ELETTRICA A 20°C
I sali disciolti nell’acqua consentono il passaggio della corrente elettrica: più alto è il valore di conducibilità, più consistente sarà la quantità dei sali minerali disciolti nell’acqua.
La conducibilità dipende dalla temperatura, perciò occorre riportare i valori alla temperatura di riferimento (20°C).
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: 2500 microSiemens/cm

IONI AMMONIO E NITRITO
Quando presenti, possono essere considerati sintomo di inquinamento recente a carico dell’acqua, essendo specie chimiche che si generano dalla decomposizione del materiale proteico che deriva dagli organismi viventi.
L’ammoniaca può anche essere naturalmente presente in acque venute a contatto con residui di depositi marini profondi.
Limiti di legge previsti dal D.Lgs. 18/2023:
Ammonio: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore massimo di 0,50 milligrammi/litro
Nitrito: 0,50 milligrammi/litro

RESIDUO FISSO
Il residuo fisso è una misura dei sali disciolti nelle acque e deriva principalmente dalla presenza degli ioni sodio, potassio, calcio, magnesio, cloruro, solfato e bicarbonato.
Le specie che contribuiscono al residuo fisso sono prevalentemente di origine naturale, ma possono derivare anche da attività umane presenti sul territorio.
Studi eseguiti con gruppi di assaggiatori hanno evidenziato che valori elevati di residuo fisso, maggiori di 1000 milligrammi/litro (mg/l), possono rendere l’acqua sgradevole o addirittura inaccettabile al gusto, così come valori estremamente bassi danno la sensazione di un’acqua piatta, insipida.
Il residuo fisso è uno dei parametri più utilizzati per il confronto delle acque di rubinetto con le acque imbottigliate.
Le acque possono essere classificate in base al residuo fisso come segue:
– Minimamente mineralizzate: fino a 50 mg/l
– Oligominerali o leggermente mineralizzate: fino a 500 mg/l
– Mediamente mineralizzate: fra 500 e 1500 mg/l
– Ricche di sali: oltre 1500 mg/l
Il D.Lgs 18/23 non prevede limiti.

DUREZZA TOTALE
E’ una caratteristica naturale dell’acqua, che deriva sostanzialmente dalla presenza in soluzione di ioni calcio Ca++ e magnesio Mg++; è infatti definita come la concentrazione totale di calcio e magnesio, ed è espressa in milligrammi di carbonato di calcio CaCO3 presenti in un litro d’acqua.
L’unità di misura più utilizzata è il Grado Francese (°F), che corrisponde a 10 milligrammi/litro di CaCO3.
Un’altra unità di misura piuttosto diffusa è il Grado Tedesco (°D), legato al grado francese dalla seguente relazione:
1 grado tedesco = 1 grado francese x 0,56
Esistono diversi modi di classificare la durezza delle acque, spesso non coincidenti; la scala seguente può servire come orientamento:
– Acque leggere o dolci: durezza inferiore a 15°F
– Acque mediamente dure: durezza compresa tra 15 e 30°F
– Acque dure: durezza superiore a 30°F
 Valore consigliato da 15 a 50°F

Il D.Lgs 18/23 non prevede limiti.

IONE FLUORURO
Lo ione fluoruro si può trovare in natura come costituente di rocce e terreni in combinazione con altri elementi, ma può derivare anche da attività industriali presenti sul territorio.
E’ un elemento importante per l’organismo umano, essendo correlato con lo sviluppo dei denti e dello scheletro.
L’assunzione di quantitativi eccessivi di fluoruro attraverso l’acqua o gli alimenti può portare all’insorgere di una malattia a danno dei denti, denominata fluorosi.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: 1,50 milligrammi/litro

IONE CLORURO
Lo ione cloruro è ampiamente distribuito in natura sotto forma di sali di sodio (NaCl), di potassio (KCl) e di calcio (CaCl2).
La soglia di percezione organolettica (sapore salato) dei cloruri di sodio e di calcio nelle acque potabili è intorno a 200 – 300 milligrammi/litro.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore massimo di 250 milligrammi/litro

IONE NITRATO
I nitrati sono presenti naturalmente nell’ambiente facendo parte del ciclo di decomposizione delle sostanze azotate.
Inoltre, apporti di nitrati nelle acque di falda possono derivare principalmente dall’utilizzo di fertilizzanti contenenti azoto inorganico o da scarichi contenenti azoto di origine organica.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: 50 milligrammi/litro

CALCIO
Il calcio è un elemento necessario nell’alimentazione degli animali e delle piante ed è una componente essenziale delle ossa, delle conchiglie e della struttura delle piante.
La presenza di calcio nell’acqua è dovuta al discioglimento dei minerali. Piccole concentrazioni di carbonato di calcio prevengono la corrosione di tubazioni metalliche mediante deposito di uno strato protettivo.
Il calcio contribuisce in maniera rilevante alla durezza totale dell’acqua.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: non previsto

MAGNESIO
Il Magnesio si trova naturalmente nei minerali quali la magnesite e la dolomite. Esso è un elemento essenziale nella clorofilla e nelle cellule del sangue.
L’equilibrio carbonatico del magnesio è più complicato rispetto a quello del calcio, per cui la precipitazione della dolomite nelle acque naturali non è così comune.
Come il calcio, esso contribuisce alla durezza dell’acqua.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: non previsto

SOLFATI
La loro presenza deriva da numerosi minerali. La media giornaliera assunta dall’uomo è di circa 500 mg/l, dove il cibo è la maggiore fonte.
Non ci sono evidenze di rischi sanitari associati alla presenza di solfati nell’acqua potabile; tuttavia, concentrazioni elevate possono indurre un sapore amaro all’acqua ed un effetto lassativo.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore massimo di 250 milligrammi/litro.

POTASSIO
Il potassio comunemente associato ai minerali alluminosilicati è un elemento essenziale nella dieta di piante e animali. La sua presenza nell’acqua è dovuta al discioglimento di tali minerali, nonché alla decomposizione delle piante ed al dilavamento di terreni agricoli dove viene utilizzato come fertilizzante. Contrariamente al sodio, il potassio non rimane in soluzione ma viene assimilato dalle piante ed è incorporato nel materiale argilloso.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: non previsto

SODIO
Il fabbisogno giornaliero di sodio è di circa 2-6 grammi, mentre la concentrazione di sodio normalmente riscontrata nell’acqua difficilmente supera i 20 mg/l.
Il valore di 200 mg/l previsto come valore massimo ammesso ha quindi un significato organolettico piuttosto che sanitario.
E’ importante evidenziare che alcuni addolcitori impiegati per uso domestico per ridurre la durezza dell’acqua possono aumentare la concentrazione di sodio rispetto al contenuto naturalmente presente.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore massimo 200 milligrammi/litro.

ARSENICO
L’arsenico è ampiamente distribuito nella crosta terrestre, e pertanto la sua presenza nell’acqua è principalmente dovuta alla dissoluzione dei minerali.
Per l’uomo la principale via di esposizione è l’assunzione orale attraverso il cibo e le bevande. L’assunzione di elevate quantità di arsenico può causare l’insorgenza di gravi patologie.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: 10 microgrammi/litro.

BICARBONATI
Lo ione idrogeno carbonato o ione bicarbonato (che è il nome più comune) in acqua è dovuto principalmente ai sali disciolti di calcio e magnesio. Esso contribuisce alla durezza e alla capacità tampone dell’acqua: carbonati, bicarbonati e anidride carbonica, che forma l’acido carbonico, sono infatti in equilibrio tra loro in funzione del pH.
I bicarbonati sono espressi in mg/l di HCO3 –.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: non previsto

CLORO
Rappresenta la quantità di disinfettante residuo presente nell’acqua al momento dell’analisi. Deriva dal trattamento di disinfezione, effettuato per lo più con ipoclorito di sodio.
Molti individui riescono a percepire organoletticamente la presenza di cloro anche a livelli di concentrazione molto bassi.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: non previsto.

MANGANESE
E’ uno dei metalli più abbondanti nella crosta terrestre, e costituisce un elemento essenziale per la vita degli uomini e degli animali.
La sua presenza nell’acqua potabile, parimenti a quella del ferro, può comportare fenomeni di acqua scura a causa dei depositi che possono essere presenti nel sistema di distribuzione.
Limite di legge previsto dal D.Lgs. 18/2023: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore massimo di 50 microgrammi/litro.

FERRO
E' un metallo presente nella crosta terrestre. Può essere presente nell'acqua potabile a seguito della corrosione delle condotte in acciaio e ghisa . Può conferire un sapore metallico sgradevole all'acqua.
Limite di legge previsto dal D.Lgs 18/23: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore massimo di 200 microgrammi/litro.

ALLUMINIO
E' uno dei metalli piu usati dall'uomo e anche uno dei composti più diffusi nella crosta terrestre.
Limite di legge previsto dal D.Lgs 18/23: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore massimo di 200 microgrammi/litro.

PIOMBO
E' un metallo molto diffuso. In passato è stato molto presente nelle condutture idriche.
Limite di legge previsto dal D.Lgs 18/23: è inserito tra i parametri chimici, con un valore massimo di 5 microgrammi/litro da soddisfare entro il 12 gennaio 2036.

CLORITO E CLORATO
Sono sottoprodotti della disinfezione con biossido di cloro come disinfettante.
Limite di legge previsto dal D.Lgs 18/23 : sono inseriti tra i parametri chimici, con un valore massimo di 0.7 milligrammi/litro se si utilizza come disinfettante il biossido di cloro.

ANTIPARASSITARI -TOTALE
Gli antiparassitari sono prodotti chimici normalmente impiegati in agricoltura per controllare,respingere e uccidere organismi animali quali insetti e microbi.Il valore indica la somma dei singoli antiparassitari rilevati e quantificati in occasione delle analisi.
Limite di legge previsto dal D.Lgs 18/23: è inserito tra i parametri chimici, con un valore massimo di 0.50 microgrammi/litro.

PFAS TOTALE
Si tratta di composti chimici artificiali ampiamente utilizzati ,rilevati in molte fonti di acque potabili in tutto il mondo. Ciò è dovuto alla loro persistenza nell'ambiente ed alla loro capacità di diffondersi nelle falde acquifere e di accumularsi nell'ambiente..Sono  sostanze per e polifluoroalchiliche che vengono impiegate per la produzione di prodotti commerciali impermeabilizzanti per tessuti,tappeti,pelli ,rivestimenti di contenitori per cibo ,cera per pavimenti e detersivi.
Il D.Lgs 18/23 ha associato valori di parametro a tali composti chimici che vanno adottati con tempestività e comunque non oltre il 12 gennaio 2026. Limite: 0.50 microgrammi/litro.

TETRACLOROETILENE+TRICLOROETILENE
Composti chimici presenti nell'acqua per la contaminazione del suolo e del sottosuolo causata da pratiche industriali non corrette.
Limite di legge previsto dal D.Lgs 18/23 : è inserito tra i parametri chimici, con un valore massimo di 10 microgrammi/litro.

TRIALOMETANI -TOTALE
Rappresentano uno dei più noti sottoprodotti della disinfezione,la loro presenza nelle acque potabili è legata all'utilizzo dell'ipoclorito di sodio come disinfettante. Essi si formano dalla reazione delle sostanze organiche naturali presenti nell'acqua con l'ipoclorito di sodio.
Limite di legge previsto dal D.Lgs 18/23 : è inserito tra i parametri chimici, con un valore massimo di 30 microgrammi/litro.

ESCHERICHIA COLI
Principale specie batterica che vive nel tratto inferiore dell'intestino di animali  a sangue caldo.La presenza di tale batterio nell'acqua è indice di inquinamento fecale .
Limite di legge previsto dal D.Lgs 18/23 : è inserito tra i parametri microbiologici e deve risultare assente  in 100 millilitri di acqua esaminata, 0/ 100 ml.

Ultimo aggiornamento

21/02/24